Home FOOD I cambiamenti climatici pesano anche su produzione agricola e allevamenti

I cambiamenti climatici pesano anche su produzione agricola e allevamenti

di Cecilia
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La campagna di sensibilizzazione di Slow Food e Chesse 2017, โ€˜Menu for Changeโ€™: siamo quello che mangiamo e che produciamo

Cheese 2017 โ€“ Gli Stati Generali del Latte crudo, chiusasi ieri a Bra (Cuneo), si รจ unita allโ€™impegno di Slow Food per lanciare la campagna di sensibilizzazione โ€˜Menu for Changeโ€™. Che ha un importante obiettivo: riportare lโ€™attenzione sullo stretto legame esistente, ma troppo spesso sottovalutato, tra cibo, cambiamenti climatici, (sfruttamento) del territorio e delle risorse produttive. Associato, in questo particolare contesto, alla produzione lattiero-casearia, tuttavia estendibile a qualunque altro settore della produzione derivante dalla terra. โ€œSiamo responsabili di quello che mangiamoโ€, ha dichiarato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, โ€œe anche di quello che coltiviamo. Il piรน grande terreno da coltivare รจ la lotta allo spreco; le maggiori istituzioni internazionali sensibilizzano al fatto che nel 2050 saremo 9 miliardi e mezzo e dunque alla necessitร  di produrre piรน cibo, che oggi sfama giร  12 miliardi di viventi. A significare che unโ€™ampia parte di quello che viene raccolto, trasformato e venduto viene buttatoโ€. Dunque, cโ€™รจ un intero paradigma agricolo e agroalimentare da cambiare, mentre la produzione sta sempre piรน concentrandosi nelle mani di pochi. Evento su cui pesa anche un altro fattore determinante: lโ€™impatto devastante dei cambiamenti climatici. Rapidi, repentini che non lasciano il tempo nรฉ alla terra, nรฉ allโ€™uomo di adattarsi ai mutamenti in atto, con sensibili danni sulla produzione agricola, sugli allevamenti e sullโ€™ambiente. Prime fra tutte, le estati troppo calde e siccitose che si stanno susseguendo dal 2003. ยซUn recente studio francese โ€“ ha precisato il climatologo Luca Mercalli – ha esaminato gli effetti del cambiamento climatico sulle razze animali e i formaggi, evidenziando che anche in alta montagna lโ€™aumento delle temperature ha imposto di modificare la conduzione degli alpeggi, costringendo i malgari al ritorno in pianura anche con un mese di anticipo. Siccitร  e parassiti arrivano, dunque, dove finora non si erano mai vistiยป. In funzione di questi eventi i ricercatori della Societร  Meteorologica Italiana, Guglielmo Ricciardi e Alessandra Buffa, fanno sapere che non รจ piรน sufficiente concentrarsi solo sulla valutazione delle attivitร  principali legate alla produttivitร , ma che occorre andare oltre: ยซEโ€™ necessario valutare anche gli aspetti della preproduzione come il tipo di mangimi e concimi e della postproduzione tra cui trasporto, stoccaggio, packaging. Inoltre le emissioni di CO2 non sono lโ€™unico parametro da considerare, bensรฌ vanno tenuti in conto anche il contesto geografico di produzione, la qualitร  dei suoli e il loro livello di tossicitร  e lโ€™uso in quanto risorsa scarsa, lโ€™utilizzo di acqua e di biosfera (water footprint e ecological footprintยป. Il settore agricolo รจ infatti tra i piรน impattanti in termini di gas serra: con il 21% di emissioni รจ secondo solo alle attivitร  legate allโ€™energia (37%), mentre la fermentazione enterica degli allevamenti industriali copre il 70% di questo dato. Eppure, nonostante questi valori percentuali importanti e le indicazioni della Fao che ribadisce la necessitร  di andare verso unโ€™indagine multiprospettica che tenga conto anche degli influssi del cambiamento climatico su sicurezza alimentare, nutrizione e perdita di biodiversitร , siamo ancora ben lontani dallโ€™avere una visione chiara e complessiva della filiera. Rimbocchiamoci dunque le maniche e ascoltiamo, rispettandola, la terra.

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