Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per l’industria chimica e farmaceutica, siglato da Federchimica, Farmindustria e le organizzazioni sindacali del settore (Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL), segna una tappa rilevante per il comparto industriale e per i suoi oltre 180.000 addetti. L’accordo, valido dal 1° luglio 2025 al 30 giugno 2028, è frutto di una trattativa articolata che ha messo al centro non solo la tutela salariale, ma anche la qualità del lavoro, la partecipazione e le politiche di inclusione, in linea con le evoluzioni profonde che stanno interessando la chimica italiana e internazionale.
Incrementi retributivi e salvaguardia del potere d’acquisto
Il nuovo impianto retributivo prevede un aumento salariale complessivo di 294 euro al livello D1, suddiviso in quattro tranche: 90 euro a luglio 2025, 70 euro a luglio 2026, 69 euro a luglio 2027 e 65 euro a giugno 2028. L’intervento tiene conto delle dinamiche inflazionistiche e rappresenta un importante strumento di tutela del potere d’acquisto, soprattutto in una fase storica segnata da pressioni sui prezzi e ridefinizione dei costi lungo le filiere.
Contestualmente, è stato introdotto un contributo straordinario di 35 euro una tantum a carico dei lavoratori non iscritti alle sigle sindacali, quale sostegno alle attività negoziali svolte. Il contributo è facoltativo e rinunciabile espressamente dai singoli lavoratori.
Focus su welfare contrattuale, formazione e inclusione
Il contratto rinnovato rafforza la bilateralità e il welfare integrativo, ampliando gli strumenti di protezione per i lavoratori in ambiti quali previdenza, sanità, formazione continua e sostegno alla genitorialità. Viene introdotta una piattaforma per la gestione dei diritti individuali e collettivi che valorizza il benessere organizzativo, la conciliazione vita-lavoro e il protagonismo dei lavoratori nei processi aziendali.
Particolare attenzione è dedicata alle politiche di inclusione e parità di genere, alla prevenzione delle discriminazioni e all’inserimento qualificato dei giovani. La formazione continua diventa un asse strategico per l’aggiornamento delle competenze, in linea con le esigenze dell’innovazione tecnologica e della transizione green.
Un contratto coerente con le trasformazioni della chimica
L’accordo si inserisce in un momento di profonda evoluzione per l’industria chimico-farmaceutica, impegnata nei processi di decarbonizzazione, digitalizzazione e adattamento alle normative ambientali europee. Il nuovo CCNL non si limita a una funzione redistributiva, ma funge da leva di competitività e sostenibilità, rafforzando la coesione industriale e la qualità occupazionale in un settore ad alto valore aggiunto.
In questo senso, il rinnovo rappresenta non solo una risposta puntuale alle esigenze immediate dei lavoratori e delle imprese, ma anche una visione di lungo termine per accompagnare la chimica italiana nella transizione verso un’economia più resiliente, inclusiva e a basse emissioni.