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I primi risultati dall’Osservatorio SmartAgrifood del Politecnico di Milano

di Cecilia
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È nato un anno fa dalla collaborazione e condivisione di progetti comuni tra l’Università politecnica milanese e le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona

Ha solo un anno di vita l’Osservatorio SmartAgrifood, nato da un progetto condiviso dal Politecnico di Milano e dalle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona per rispondere in maniera efficace e efficiente alle ‘nuove’ esigenze delle aziende, agrozootecniche in particolare. “Abbiamo deciso di chiamarlo ‘Osservatorio SmartAgrifood’”, dichiara Damiano Frosi, responsabile delle Relazioni con le aziende degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e Ricercatore dell’Osservatorio Smart AgriFood, “e non ‘smart agriculture’ in seguito a una segnalazione di alcune aziende di settore che lamentavano la mancanza di integrazione fra tutti gli attori della filiera agroalimentare. Ovvero da un lato il mondo agricolo e dall’altro quello della trasformazione”. Invece il settore dell’agricoltura e zootecnia è fra i più attenti e reattivi al processo di innovazione ‘integrata’, con particolare interesse verso la tecnologia digitale.

L’Osservatorio SmartAgrifood ha già dato buoni frutti, presentati di recente, rilevando che il 62% delle soluzioni offerte per l’innovazione digitale nel settore agrifood si basano su tecnologie ‘Internet of Things’ che permettono di monitorare e controllare le attività in campo agroalimentare, contro il 37% degli attori fornitore specializzato in servizi Agritech. Ancora è emerso che l’86% delle soluzioni offerte si applica alla coltivazione, sebbene la maggior parte di esse sia stata progettata per un utilizzo trasversale a favore dei vari comparti della zootecnia, e il 15% invece specificatamente pensato e creato per il settore vitivinicolo. “I dati emersi dall’Osservatorio e la nostra convinzione”, aggiunge Frosi, “confermano che l’innovazione tecnologica nell’agrifood potrebbe portare a un incremento della produttività dal +20% al +30% delle aziende agricole. L’innovazione digitale sarebbe infatti in grado di aumentare sia la competitività delle aziende sia la trasparenza dei processi, così come la qualità del prodotto finale con benefici distribuito sull’intera filiera”. Non a caso l’innovazione digitale nel settore agrozootecnico è ampiamente diffusa nelle grandi aziende internazionali proprio per la capacità di offrire valore aggiunto alla produzione.

Il progetto dell’Osservatorio SmartAgrifood si fonda, oltre che su una ‘buona’ idea, anche sulla ricerca di riposta a una agricoltura di precisione, dematerializzazione delle procedure, tracciabilità alimentare, qualità ambientale e alimentare: potenzialità che può garantire l’Internet of Things e, non ultimo, come tema trasversale, a una attenzione anche alle start-up emergenti.

 

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