La glicina, un amminoacido proteico, fonte ‘alternativa’ di energia elettrica

3 gennaio 2018

La scoperta è di alcuni ricercatori dell’Istituto Bernal dell’Università irlandese di Limerick. La glicina, forma di energia naturale e atossica, potrebbe alimentare device elettronici, cellulari compresi

Ci sarebbe una fonte di alimentazione alternativa per telefonini, sensori e videogame: è la glicina, l’amminoacido più semplice e diffuso nelle proteine. Con sensibili vantaggi di economicità innanzitutto e di sostenibilità. Infatti la glicina può essere prodotta a meno dell’uno per cento del costo dei materiali piezoelettrici, quelli cioè in grado di generare un segnale elettrico in risposta ad una sollecitazione, attualmente utilizzati nella produzione di telefoni, telecomandi e sensori. La scoperta che molecole di glicina, quando vengono compresse, possono generare abbastanza elettricità da alimentare dispositivi elettronici in un modo eco-sostenibile, è di alcuni ricercatori dell’Istituto Bernal dell’Università irlandese di Limerick, che hanno pubblicato i loro studi su Nature Materials, dichiarando: “La glicina ha un potenziale applicativo su larga scala ed è molto conveniente”. Anche per il suo impatto ambientale: infatti, a differenza dei materiali piezoelettrici che sono sintetici e spesso contengono elementi tossici come piombo o litio, la glicina è ‘naturale’ e atossica’. “È entusiasmante”, hanno aggiunto i ricercatori, “che una molecola così piccola possa produrre tanta elettricità. È stato sufficiente sviluppare cristalli di glicina nell’alcool, arrivando poi a generare energia elettrica, semplicemente toccandoli”. Chissà la scoperta dove condurrà….

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