Federchimica ha diffuso i dati del comparto, relativi all’anno 2015 da poco concluso
ASPETTI STRUTTURALI DELLโINDUSTRIA CHIMICA IN ITALIA
Lโindustria chimica โ con le sue 2.740 imprese โ realizza in Italia un valore della produzione pari a circa 52 miliardi di euro e impiega 109 mila addetti.
Lโindustria chimica รจ unโinfrastruttura tecnologica in quanto lโinnovazione generata dal settore ha rilevanti effetti moltiplicativi su tutta lโeconomia in termini di miglioramento della produttivitร , della competitivitร , dellโefficienza energetica e della sostenibilitร ambientale, in particolare nei settori portanti del Made in Italy.
Il settore, non solo dedica alla R&S ben piรน risorse della media industriale italiana (oltre 5.000 addetti dedicati con unโincidenza prossima al 5%), ma riveste il secondo posto in Europa per numero di imprese chimiche attive nella ricerca, dietro solo alla Germania.
La chimica punta su risorse umane altamente qualificate: la presenza di laureati โ pari al 19% degli addetti โ รจ doppia rispetto alla media industriale (9%) e anche maggiore รจ lโincidenza sulle nuove assunzioni (26%).
SITUAZIONE, POSIZIONAMENTO E SFIDE PER LโINDUSTRIA CHIMICA IN ITALIA
Nel 2015 lโindustria chimica in Italia ha visto un recupero della produzione (+1.0% in volume in presenza di prezzi in moderato calo) che rimane, tuttavia, molto graduale e non coinvolge ancora tutti i settori clienti. Il superamento della recessione trova conferma nella stabilizzazione dellโoccupazione e nel consistente rientro del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. La ripresa fatica, perรฒ, a rafforzarsi in uno scenario internazionale che risulta denso di rischi e dominato dallโincertezza.
La novitร piรน importante del 2015 risiede nel primo segnale di risveglio del mercato interno (+1.3% in volume) dopo anni di crisi.
Lโexport chimico italiano โ in continua espansione dal 2010 โ segna una crescita vivace (+4.0% in valore) nonostante la generale debolezza del commercio internazionale.
La durissima crisi degli anni recenti ha dimostrato che la chimica ha un posizionamento piรน solido di molti altri comparti industriali italiani. Nonostante la sua elevata sensibilitร al ciclo industriale, la chimica ha contenuto le perdite in termini sia di valore aggiunto (-5% sul 2007 a fronte del -13% della media manifatturiera), sia di occupati (-11% contro -20%). Il settore affronta la ripresa in condizioni migliori di tanti altri comparti. Infatti, lโincidenza delle sofferenze sui prestiti bancari (5,8%) si conferma la piรน bassa del panorama industriale.
L’EXPORT
Nonostante i gravi condizionamenti del Sistema Paese, la performance allโexport della chimica italiana รจ tra le migliori nel confronto con i principali produttori europei: dal 2010 โ ossia da quando la crisi del debito ha scatenato la crisi del mercato interno โ lโItalia รจ seconda solo alla Spagna con un risultato lievemente migliore anche della Germania, il principale produttore chimico europeo. Spicca, in particolare, la chimica fine e specialistica che si conferma unโarea di specializzazione italiana con un surplus commerciale in continua espansione dal 2010, che nel 2015 ha raggiunto quasi i 2,8 miliardi di euro.
Questa capacitร di presidiare i mercati esteri non sarebbe stata possibile se non adeguatamente accompagnata da un processo di innalzamento tecnologico dei prodotti, testimoniato da un aumento della quota di valore aggiunto sulla produzione (+6% nel periodo 2007-2013 a fronte del moderato calo nella manifattura) non riconducibile al recente calo del costo delle materie prime.
LE PROSPETTIVE PER IL 2016
Lโincertezza che ha caratterizzato i primi mesi del 2016 non ha permesso unโaccelerazione della crescita in quanto gli utilizzatori sono molto cauti nelle proprie politiche di acquisto. Alla luce di uno scenario esterno denso di rischi, le previsioni per la chimica nel 2016 โ in Italia come altrove โ presentano un grado di incertezza molto maggiore che in passato. In Italia la crescita della produzione potrร consolidarsi allโ1,4% nellโipotesi che il quadro internazionale non porti a una piรน brusca frenata degli Emergenti o allโarresto della ripresa europea.
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