Macchi – divisione di Sofinter SPA – tra i principali player nella progettazione e costruzione di caldaie industriali e a recupero per cicli cogenerativi, ha vinto un ambito riconoscimento, presentando un paper sui generatori di vapore alimentati a idrogeno al Concorso IHTA – Italian Hydrogen Technology Award. Confermato il valore del progetto anche dalla giura H2IT – Associazione Italiana per l’Idrogeno che ha fatto salire sul palco l’Ing. Giorgio Bona e l’Ing. Marzio Ferrara per la categoria “Innovazione in ambito applicativo – settore energia” risaltando le peculiarità del bruciatore a Idrogeno MARSIII e per i progetti Blue Hydrogen Unit (Linde Gas) negli Stati Uniti e Project One Ethane Cracker (INEOS) in Belgio.
Il premio è stato vinto nell’ambito della fiera annuale Hydrogen Expo a Piacenza anche quest’anno presenziata da Macchi con un programma ricco di eventi in partnership con i fornitori: Remazel, M.B. Valveservice, C.E. e Tenaris Dalmine.
Idrogeno e sostenibilità i temi principali presentati in fiera in cui la decarbonizzazione dei processi industriali rappresenta una delle sfide principali della transizione energetica, con particolare riferimento ai settori ad alta intensità termica. In tale ambito, Macchi ha intrapreso, ormai da diversi anni, un programma di ricerca e sviluppo finalizzato all’impiego dell’idrogeno come combustibile nei bruciatori di generatori di vapore industriali, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti mantenendo elevate prestazioni operative, in linea con gli obiettivi promossi dal World Bank Group per la transizione verso economie a basse emissioni di CO2.
Gli impianti realizzati da Macchi si caratterizzano per l’impiego dell’idrogeno quale vettore energetico primario. Progettati per operare in modo affidabile con una alimentazione al 100% di idrogeno, essi consentono anche transizioni progressive e controllate tra differenti tipologie di combustibili, senza pregiudicare l’efficienza, la stabilità operativa e la continuità funzionale. Inoltre, tali impianti sono stati sviluppati adottando la tecnologia “Plug&Play”, che permette la fabbricazione in officina di moduli completamente prefabbricati, riducendo sensibilmente i tempi e i costi associati alle attività di montaggio in sito.
“Gli investimenti nel progresso tecnologico e l’inarrestabile spirito di innovazione di Macchi hanno reso possibile un traguardo ambizioso: la realizzazione di generatori di vapore alimentati a idrogeno” ha dichiarato Marzio Ferarra – Engineering and Technology Director Macchi. “Affrontare le sfide di un combustibile così peculiare ha richiesto competenze d’eccellenza e soluzioni progettuali all’avanguardia, ben oltre gli standard dei sistemi tradizionali. Oggi, i primi risultati sono realtà: le nuove unità sono state completate e già consegnate al Cliente, pronte per entrare in servizio e segnare un nuovo capitolo nella transizione energetica”.
Giorgio Bona – General Manager Macchi ha aggiunto che “i progetti già in esercizio e che a breve funzioneranno al 100% idrogeno su impianti Blue Hydrogen permettono di non aumentare il footprint di CO2. Stiamo cercando di arrivare ad un impatto ambientale globale tendente allo zero”.
Non solo l’idrogeno riveste ruolo centrale nella transizione energetica ma anche l’utilizzo di ammoniaca e flare gas. In questo scenario Macchi sta progettando e sviluppando una generazione di caldaie a idrogeno che hanno nella “flessibilità” la loro caratteristica principale.