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SIPOLPRENE® E: la nuova frontiera sostenibile dei copoliesteri elastomerici

Con i SIPOLPRENE® E, SIPOL dimostra come l’innovazione nei materiali possa andare di pari passo con la responsabilità ambientale ma senza compromessi sulle prestazioni.

di redazione2
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Nel panorama dei materiali polimerici innovativi, SIPOL, azienda italiana specializzata nella produzione di co-poliesteri e co-poliammidi, ha recentemente introdotto la sua nuova linea di elastomeri termoplastici TPC-ET (copoliesteri termoplastici etere-estere) basata su PET (polietilene tereftalato) anziché sul più tradizionale PBT (polibutilene tereftalato).  Dopo lo sviluppo dei TPC con contenuto di risorsa rinnovabile SIPOLPRENE® S, la nuova gamma di prodotti identificati come SIPOLPRENE® E, rappresenta un ulteriore passo importante verso la sostenibilità, senza compromettere le prestazioni tecniche del prodotto finale.

Il PET è noto per la sua riciclabilità chimica, un processo che consente di depolimerizzare il materiale fino ai suoi monomeri di base, per poi ricostruirlo da nuovo. A differenza del riciclo meccanico, che impatta sulla qualità del materiale, il riciclo chimico permette di ottenere PET rigenerato (rPET) con proprietà equivalenti a quello vergine. Questo approccio consente di valorizzare rifiuti plastici complessi, come imballaggi multistrato o tessuti tecnici, difficili da trattare con metodi convenzionali contribuendo inoltre ad un’economia circolare più efficiente e tangibile.

In quest’ottica, la gamma di prodotti SIPOLPRENE E è attualmente in corso di valutazione sia per la loro riciclabilità chimica che meccanica, secondo i criteri definiti dalla norma UNI EN 13430:2005, che stabilisce i requisiti per la classificazione dei materiali come riciclabili e recuperabili. La valutazione della riciclabilità chimica si basa su tecnologie come la metanolisi e glicolisi, processi che consentono di riportare il materiale ai suoi monomeri di partenza, identificabili principalmente nella componente aromatica BHET (bis-idrossietil tereftalato) e in quella glicolica (glicole etilenico). Parallelamente, la valutazione di riciclabilità meccanica prevede un’analisi di filiera, finalizzata a verificare la reale riciclabilità del materiale. Questo implica di accertarsi che il prodotto possa essere raccolto, selezionato e trattato con le tecnologie attualmente disponibili, e rilavorato per ottenere un prodotto rigenerato senza compromettere la qualità del materiale.

I nuovi gradi SIPOLPRENE® E offrono eccellenti proprietà meccaniche e chimiche, tra cui resistenza a oli, grassi e agenti atmosferici, ampio intervallo di temperatura di utilizzo (150–220°C), ottima processabilità tramite stampaggio a iniezione, estrusione, sovrastampaggio e filmatura, compatibilità con altri polimeri come PVC, SEBS, ABS e TPU. Ma il vero punto di forza è la combinazione tra performance e sostenibilità. L’uso del PET come base consente non solo un minor impatto ambientale, ma anche la possibilità di integrare contenuti da risorse rinnovabili o da PET riciclato chimicamente, rendendo questi materiali ideali per settori come l’automotive, l’elettronica, il packaging e i beni di consumo. SIPOL ha inoltre sviluppato gradi speciali con caratteristiche uniche, tra cui elevata temperatura di transizione vetrosa (Tg), trasparenza, funzione di carrier per masterbatches, grazie alla compatibilità con numerosi polimeri e alla stabilità termica. Questi ultimi sono pensati anche come carrier funzionali per aumentare l’effetto barriera all’ossigeno e la traspirabilità all’acqua nei prodotti finali, offrendo nuove possibilità nel design di materiali performanti.

 

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