Gomma e plastica: due settori che valgono complessivamente oltre 23 miliardi

5 luglio 2022

Dalle rilevazioni del Centro Studi Confindustria emergono forti preoccupazioni sui costi dell’energia e su quelli delle materie prime. Più che raddoppiata l’incidenza di questi costi sul totale di quelli di produzione nei settori della gomma e della plastica (+105%).

Questi rincari sono dovuti al contesto internazionale e rischiano di mettere in seria difficoltà due comparti che sino ad oggi si sono mostrati solidi, impiegando oltre 140 mila addetti e raggiungendo nel 2021 un fatturato complessivo di oltre 23 miliardi di euro ossia l’1,3% del PIL italiano

Si è riunita, presso Palazzo Turati a Milano, la prima Assemblea Pubblica a un anno dall’insediamento dei nuovi vertici di Federazione Gomma Plastica, l’organizzazione di categoria in ambito confindustriale, che rappresenta gli interessi delle Industrie della Gomma, dei Cavi Elettrici e delle Industrie Trasformatrici di Materie Plastiche: due comparti che attualmente contano 140.000 addetti e che nel 2021 hanno superato i 23 miliardi di euro di fatturato in Italia.
“I settori della gomma e della plastica, nonostante le difficoltà legate all’aumento dei costi energetici e alla crescente complessità di reperimento delle materie prime, oltre che ai gravi problemi logistici dovuti al difficilissimo contesto internazionale, continuano a svolgere un ruolo di primo piano non solo nelle filiere industriali strategiche del nostro Paese, ma anche in quelle internazionali – commenta Marco Do, Presidente di Federazione Gomma Plastica. – È però evidente che il quadro della situazione presentato dal Centro Studi Confindustria ci preoccupa molto: settori importanti e solidi come i nostri si trovano ad affrontare una situazione che non vedevamo da decenni e che può portare a conseguenze pesanti sulla marginalità dei due comparti.”

Il Centro Studi Confindustria ha evidenziato i temi di maggiore importanza per le imprese e le filiere industriali italiane, facendo luce sulle criticità che stanno attraversando in termini di costi dell’energia, carenza di materie prime e problemi logistici, dovuti principalmente al conflitto in corso in Ucraina, dopo due anni di pandemia.

 

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