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ICMA San Giorgio: verso un’economia circolare della plastica

di Cecilia
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icma san giorgio

ICMA San Giorgio è un’azienda italiana leader nella produzione di estrusori bivite ed impianti di estrusione e compounding, anche dedicati alla transizione ecologica. Tecnoplast ha intervistato il dottor Giorgio Colombo, amministratore delegato dell’azienda

Costruttore italiano di linee per estrusione e compounding di materie plastiche e gomma, ICMA San Giorgio è stata fondata nel 1945 dalla famiglia Colombo ed è parte di un gruppo industriale articolato con oltre 100 anni di storia industriale radicata nell’alto milanese.

Ancora oggi, dopo oltre 75 anni, l’azienda è guidata dalla famiglia Colombo. Tecnoplast ha intervistato Giorgio Colombo, Presidente ed Amministratore Delegato della società, con una lunga esperienza fuori azienda in una multinazionale inglese quotata alla borsa di Londra.

Possiamo ripercorrere brevemente la storia di ICMA San Giorgio?

ICMA ha iniziato fin da subito la propria attività come produttore di macchinari industriali, inizialmente per il legno, successivamente, qualche anno dopo la messa a punto del polipropilene fatta dal Prof Giulio Natta, per impianti di estrusione materie plastiche.

Sono tante le “pietre miliari” che hanno scandito l’affermazione di ICMA nei mercati nazionali ed internazionali. Ricordiamo nei primi anni Settanta gli impianti di estrusione con bivite legati al brevetto “Woodstock” che hanno portato ICMA alla ribalta internazionale come costruttore di linee di estrusione “diretta” (cioè partendo da materiale prime) di materiali compositi, in particolare plastica / legno, che trovavano grande applicazione in uno dei settori più esigenti e tecnici, quello automobilistico. A partire dagli anni Ottanta abbiamo deciso di dare grande impulso allo sviluppo degli estrusori bivite co-rotanti con importanti risultati nel settore del compounding in vari ambiti applicativi, dai tecnopolimeri a quelli molto attuali dei biopolimeri e del riciclo.

Arrivando ai giorni nostri, oggi ICMA vanta un portafoglio completo di estrusori co-rotanti che sono selezionati in base alla tipologia di applicazione e che spaziano dal compounding al masterbatch fino appunto al riciclo e agli impianti di estrusione, tutti anche chiavi in mano, caratterizzati da un’elevata efficienza e resa produttiva.

Gli impianti ICMA sono oggi molto ricercati soprattutto nel riciclo avanzato di materie plastiche, dove offrono una soluzione d’avanguardia per tutti i trasformatori esistenti o spesso nuovi che intendono partecipare al grande cambiamento di paradigma economico verso l’economia circolare.

Oggi in azienda siamo circa cinquanta persone di cui oltre il 90% con diploma tecnico o laurea; in aggiunta per noi lavora un indotto quasi diretto di oltre 200 persone.

Dopo un 2020 caratterizzato dall’incertezza della pandemia, come sta andando il 2021 secondo la vostra percezione?

Nel 2020 la nostra azienda ha festeggiato i 75 anni, certo in un momento molto particolare per il mercato a causa della pandemia. L’anno 2020 ha lasciato il segno a tutti. Nel nostro caso, nel rallentamento generalizzato, abbiamo dedicato tempo allo sviluppo di nuove tecnologie ed apparati per le nostre macchine ed completato il grande progetto legato all’ Innovation Hub o “Casa dell’Innovazione”, che ha assorbito parecchie energie sia fisiche che economiche, ma di cui siamo straordinariamente orgogliosi e soddisfatti.

Bisogna poi dire che per noi già nel secondo semestre del 2020 le cose sono tornate a correre e ci avviamo ad un 2021 in decisa ascesa, malgrado alcune problematiche note a tutti quali ad esempio la scarsa disponibilità di materie prime.

Cos’è l’Innovation Hub?

L’Innovation Hub è uno spazio dedicato sia allo sviluppo dei nostri estrusori bivite che alla fornitura di servizi di test al mercato e ai nostri clienti. Si tratta infatti di un laboratorio industriale attrezzato con più linee pilota all’avanguardia che possono essere configurate per testare e sperimentare un’ampia gamma di prodotti e formulazioni al fine di ottimizzarne la miscelazione e la resa produttiva in ottica di qualità senza compromessi.

Sulla base dei risultati ottenuti dal lavoro di test, il team tecnico ICMA è quindi in grado di stimare con grande precisione e senza sorprese le potenzialità e configurazioni ottimali degli impianti produttivi.

Abbiamo sempre avuto un laboratorio prove, qui siamo andati oltre sfruttando i mesi della pandemia, creando uno spazio veramente unico dove clienti esistenti o potenziali, una volta accolti, non vogliono più andarsene via…. Chiaramente questo spazio viene gestito da un team di persone altamente qualificato ed esperto, senza le quali non sarebbe immaginabile.

ICMA ha ricevuto, lo scorso ottobre, il prestigioso logo SolarImpluse a conferma della innovazione delle sue linee “greentech”. Di cosa si tratta?

La nostra azienda già da anni è impegnata nello sviluppo di estrusori bivite co-rotanti ed impianti per il riciclo delle materie plastiche. In questo modo abbiamo anticipato il tema, oggi di grande attualità, della transizione ecologica. Il lavoro di tutti questi anni si traduce quindi in una curva di competenza unica che ci mette in condizione di proporre soluzioni d’avanguardia in base alle specifiche esigenze del cliente, grazie sia ai nostri estrusori co-rotanti che ai vari tools / attrezzature di contorno sviluppati nel corso di tanti anni di lavoro “focalizzato” ed anche brevettati, che toccano temi molto avvertiti dai riciclatori come un perfetto degasaggio, l’eliminazione di odori, l’alta resa produttiva in presenza di ottima miscelazione.

Sulla base di tutto questo background ICMA, già membro del World Alliance for Efficient Solutions, ha ricevuto il prestigioso logo SolarImpulse per il progetto ECOSHEET-PRO, in parte finanziato con fondi della comunità europea nell’ambito dello schema H2020 SMEInst 2016-2017, progetto che poggia su due estrusori bivite co-rotanti appunto, oltre che su numerose altre attrezzature di estrusione.

La Fondazione SolarImpulse, fondata dal visionario svizzero Betrand Piccard si era posta l’obiettivo ambizioso di individuare e selezionare 1.000 soluzioni in grado di combinare la protezione dell’ambiente con le giuste esigenze di profitto dell’economia di mercato; ebbene la soluzione proposta da ICMA è stata selezionata in questo prestigioso gruppo contribuendo al raggiungimento del target, annunciato lo scorso mese di marzo.

È stato un lavoro condotto con grande impegno di risorse da parte di ICMA ma ritengo molto importante sia per prestigio che per impatto, i cui risultati impiantistici ci consentono oggi di proporre al mercato nuove linee innovative per la valorizzazione di scarti plastici in ottica greentech.

 

 

 

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