Home PLASTICA Parte il protocollo di filiera per dare nuova vita agli imballaggi flessibili in plastica

Parte il protocollo di filiera per dare nuova vita agli imballaggi flessibili in plastica

di Cecilia
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Il Vicepresidente di Unione Italiana Food (Paolo Barilla), il Presidente di Giflex (Alberto Palaveri) e il Vicepresidente di UCIMA (Riccardo Cavanna) hanno firmato un Protocollo dโ€™Intesaย che sancisce una collaborazione unica nel suo genere fra le tre associazioni. Lโ€™accordo รจ statosiglato alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e del Sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica, On. Vannia Gava.

Con la sigla di questo protocollo, le Associazioni si impegnano entro gennaio 2022 ad organizzare un primo tavolo di lavoro tecnico, con membri di altissimo profilo provenienti dalla filiera, per analizzare i problemi che ostacolano la sostenibilitร  e riciclabilitร  degli imballaggi flessibili ed elaborare possibili soluzioni. Al tavolo verranno invitati anche i funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), del Ministero della Transizione Ecologica (Mite), del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) e del Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in Plastica (Corepla).

Le sinergie frutto del Protocollo dโ€™Intesa saranno poi alla base della costituzione di una serie di gruppi di lavoro che si occuperanno, tra le altre cose, di verificare quali interventi tecnologici possano essere operati sulle linee di produzione di packaging e su quelle confezionatrici per rendere possibile lโ€™utilizzo di nuovi materiali e di studiare soluzioni tecnologiche per migliorare i sistemi automatici di selezione e pretrattamento dei rifiuti di imballaggi in plastica ed evitare che vengano inviati in discarica o allโ€™incenerimento. Ipotizzando, come target di partenza, un recupero e riciclo del 50% di imballaggi flessibili raccolti, un primo obiettivo sarร  quello di recuperare circa 50.000 tonnellate di materie plastiche da destinare ad una seconda vita.

Lโ€™effettivo avvio a riciclo degli imballaggi flessibili, anche alla luce dellโ€™ampio utilizzo che se ne fa, rappresenta una sfida che impegna tutti gli attori in campo e in particolare tre comparti che, nel complesso, sviluppano un fatturato di oltre 50 miliardi di euro: dai produttori di macchinari per la realizzazione di questo imballaggio, alle aziende produttrici di imballaggi flessibili, fino al settore alimentare che ne รจ uno dei principali utilizzatori. ย Sebbene il 70% degli imballaggi flessibili sia riciclabile, alcuni ostacoli tecnici, comuni anche ad altri materiali plastici, ne impediscono lโ€™effettivo avvio a riciclo. Le tecnologie che selezionano i diversi imballaggi plastici, ad esempio, presentano limiti nel riconoscimento dei materiali di cui sono composti, sia per le dimensioni degli imballi stessi che per alcune caratteristiche, come la metallizzazione dei film. Questo fa sรฌ che anche gli imballi 100% riciclabili non vengano di fatto riciclati: in Italia oltre il 50% dei materiali plastici (inclusi gli imballaggi flessibili) viene raccolto come Rifiuti Plastici Misti, ma non tutto puรฒ essere recuperato e di conseguenza viene inviato in discarica o allโ€™incenerimento.

Affinchรฉ gli imballaggi flessibili possano passare da โ€œriciclabiliโ€ a โ€œriciclatiโ€ sarร  necessario, inoltre, risolvere alcuni aspetti: in primo luogo la ricerca di mercati di sbocco alternativi allโ€™alimentare, visto che, con rare eccezioni, la legge impedisce di usare plastica riciclata negli imballaggi destinati agli alimenti. Cโ€™รจ poi un tema di gestione dellโ€™imballaggio flessibile post-consumo da parte dei Comuni che, nonostante la riciclabilitร , chiedono di conferire i film plastici nella frazione indifferenziata. Infine, cโ€™รจ la grande questione delle tecnologie e della ricerca: trovare materiali sostitutivi o riconvertire strumenti e macchinari sono operazioni gravose dal punto di vista economico e soprattutto non sempre sono strade tecnicamente percorribili.

Secondo il Piano per lโ€™Economia Circolare dellโ€™Unione Europea, entro il 2025 il 50% degli imballaggi plastici dovrร  essere riciclabile, mentre entro il 2030 tutti gli imballaggi sul mercato dell’UE dovranno essere riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente sostenibile. Lโ€™accordo tra Unione Italiana Food, Giflex e UCIMA si profila, dunque, come un tentativo unico nel suo genere. Lo scopo รจ mettere a sistema competenze e conoscenze per il raggiungimento degli obiettivi globali ed europei di riduzione delle emissioni e diffondere soluzioni di economia circolare capaci di garantire il consolidamento di un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dellโ€™ambiente.

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